Il consumo di acqua in bottiglia di plastica è un trend in continua crescita in tutto il mondo.
Uno studio di Ismea ((Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ha rilevato che siamo terzi al mondo dopo Messico e Thailandia per consumo di acqua in bottiglie di plastica, un dato destinato a crescere su tutto il territorio nazionale.
Nel 2009 il consumo si aggirava intorno ai 5 miliardi di bottiglie d’acqua in un anno, nel 2019 è cresciuto fino a raggiungere l’impressionante cifra di 10 miliardi. Raddoppiato in appena 10 anni.
In tempi di emergenza climatica e ricerca della sostenibilità ambientale nelle nostre abitudini di consumo, trovare una soluzione che riduca l’immensa mole di plastica smaltita (di cui solo una minima parte viene riciclata) è di fondamentale importanza.
L’inquinamento provocato dall’acqua in plastica
L’inquinamento provocato dal consumo di acqua in bottiglie di plastica deriva da tutte le fasi del ciclo di vita di una bottiglia. Dal suo imbottigliamento al trasporto, fino allo smaltimento.
Il 75% delle bottiglie di plastica consumate in Italia non viene riciclato ma nemmeno conferito alle corrette destinazioni. E la maggior parte finisce negli oceani. È difficile stimare un dato preciso sulla quantità di plastica che finisce in mare ogni anno da tutto il mondo: si stima che vada dalle 5 alle 13 tonnellate. Una mole di plastica che viene mangiata dalle varie specie acquatiche, che si deposita sui fondali intossicando l’ambiente marino e che in parte finisce anche nel nostro organismo, attraverso i pesci che mangiamo.
La soluzione è però a portata di mano: bere l’acqua del rubinetto!
Perché non bere l’acqua del rubinetto?
Perché gli italiani preferiscono l’acqua in plastica a quella del rubinetto?
L’acqua che proviene dagli acquedotti comunali è un’acqua sicura, la qualità della nostra acqua potabile è tra le migliori in Europa. È un’acqua ricca degli oligominerali necessari per la nostra salute, è economica e sostenibile.
Spesso è il gusto a dirottare le famiglie verso l’acquisto di acqua in bottiglia. O il timore che i controlli esercitati non siano sufficienti a scongiurare i pericoli di contaminazioni dovute a tubature vecchie e mal manutenute.
Bere l’acqua del rubinetto: quali soluzioni?
Se il gusto dell’acqua del rubinetto non ti convince o vuoi avere più tranquillità sulla sua sicurezza, ci sono molte soluzioni di trattamento acqua che ti consentono di berla.
Dagli addolcitori, domestici o condominiali, che eliminano il calcare dall’acqua, agli impianti di osmosi inversa o diretta, soluzioni che occupano poco posto e forniscono acqua senza accumulo e senza problemi di pressione pronta per essere consumata. E poi ci sono i frigogasatori per chi preferisci l’acqua gassata.
Se quella che usi in casa è acqua di pozzo e non dall’acquedotto comunale esistono diversi impianti di trattamento che la rendono potabile e perfetta per l’uso domestico, come dearsenificatori, debatterizzatori e chiarificatori. Una scrupolosa analisi dell’acqua da parte di Sae permetterà di capire quale impianto di trattamento acque è necessario installare.
Contattaci per trovare a soluzione più adatta al consumo tuo e della tua famiglia!